Giuseppe Peano
Matematico, autore di diverse opere, in vari settori, lasciando in ognuna un'impronta originale e profonda.
Nasce a Spinetta, vicino a Cuneo, il 27 agosto 1858 e muore a Torino il 20 aprile 1932. Conseguita la maturità al Liceo classico Cavour di Torino, si laurea in Matematica nell'Ateneo torinese nel 1880, divenendo subito assistente sul corso di geometria di E. D'Ovidio e dal 1881 al 1890 su quello di analisi di Angelo Genocchi.
Nel 1884 Peano ottiene la libera docenza in Calcolo infinitesimale e dal 1886 al 1901 insegna pure all'Accademia militare. Nel 1890 vince a Torino la cattedra di Calcolo infinitesimale che la morte di A. Genocchi aveva reso vacante e tiene il corso fino al 1925, quando concorda con Francesco G. Tricomi lo scambio con quello di Matematiche complementari. Nel periodo dal 1908 al 1910 è incaricato dell'insegnamento di Analisi superiore che gli verrà tolto per divergenze di opinioni con i colleghi.
Autore di una ventina di libri e di oltre quattrocento scritti, l'opera di Peano investe vari settori, lasciando in ognuno un'impronta originale e profonda: dall'analisi matematica alla logica, alla critica dei principi e ai fondamenti della matematica, dalla geometria al calcolo vettoriale, dal calcolo numerico alla matematica attuariale. Il suo impegno costante a favore della scuola e per la diffusione della cultura scientifica lo portano ad occuparsi anche di storia della matematica, di didattica, di glottologia e di filologia.
Il nome di Peano è oggi legato a numerosi risultati divenuti ormai classici, e molte delle ricerche da lui avviate hanno conosciuto un prodigioso sviluppo in contesto internazionale. Fra i risultati più celebri ricordiamo la curva piana continua che riempie un quadrato, gli assiomi per i numeri naturali, il noto teorema, che porta il suo nome, sull'esistenza della soluzione del problema di Augustin-Louis Cauchy per le equazioni differenziali ordinarie, il metodo delle approssimazioni successive per la risoluzione delle stesse equazioni differenziali, teoremi sul calcolo differenziale e integrale, sulle serie di Taylor, sui Wronskiani, gli studi sul concetto di limite, sul resto nelle formule di quadratura, sulle approssimazioni numeriche e sulla risoluzione approssimata delle equazioni algebriche e quelli sul principio di Zermelo e sulle antinomie.
Peano è riconosciuto anche un pioniere nei campi della logica e della critica dei fondamenti della matematica. Il progetto più ambizioso cui dedica tutte le sue energie a partire dal 1891 è quello del Formulario, che per tutta la vita continuerà a riconoscere come l'opera più importante da lui compiuta: una grande enciclopedia matematica sotto forma simbolica completa, realizzata con l'aiuto di allievi e collaboratori. Durante i cinquant'anni di insegnamento nell'Ateneo torinese Peano riesce infatti a coinvolgere un folto gruppo di ricercatori e di insegnanti che collaborano con entusiasmo alle sue iniziative. L'attività intensa della scuola che si forma sotto la sua guida produce un'importante azione di rinnovamento nell'istruzione secondaria e contribuisce allo sviluppo in Italia delle ricerche in logica matematica, critica dei principi, fondamenti della matematica, calcolo vettoriale, matematiche elementari e storia della scienza.
La carriera di Peano è costellata di riconoscimenti e onorificenze: cavaliere, ufficiale e commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino, socio della Sociedad cientifica Antonio Alzate del Messico, del Circolo Matematico di Palermo, dell'Institut National di Ginevra, della Società fisico-matematica di Kasan, dell'Accademia Nazionale dei Lincei, dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e presidente dell'Academia pro Interlingua.
A cura di C.S. Roero