Augustin Louis Cauchy

(
1789
-
1857
)
Letto finora

Augustin Louis Cauchy

Matematico e ingegnere, pioniere dell'analisi matematica, contribuì alla teoria delle funzioni complesse e alla teoria delle equazioni differenziali.

Augustin Louis CauchyAugustin Cauchy, nato pochi giorni dopo lo scoppio della Rivoluzione Francese, vive con la sua famiglia il periodo di timore e incertezza che ne segue. Il suo giovane talento matematico viene incoraggiato da Lagrange, che frequenta la sua famiglia. Nel 1805 viene ammesso all'École Polytechnique e, diventato ingegnere civile, lavora al progetto di flotta per l'invasione dell'Inghilterra voluta da Napoleone. In questo periodo comincia le sue ricerche matematiche a cui si dedicherà totalmente dal 1813. Ricopre diversi incarichi a Parigi, alla Facoltà di Scienze, al Collegio di Francia e all'École Polytechnique.

E' uno dei pionieri dell'Analisi Matematica. I suoi contributi principali riguardano i concetti di limite e di integrale, la teoria delle funzioni complesse, le equazioni alle derivate parziali, la convergenza delle serie infinite, lo studio dei determinanti.

Numerosi termini matematici portano il suo nome: il teorema integrale di Cauchy, il teorema di esistenza di Cauchy, il criterio di convergenza di Cauchy e altri ancora. Dà importanti contributi anche in fisica, in particolare alla teoria dell'elasticità. Durante la sua vita scrive 789 articoli scientifici e due testi, "Cours d'analyse" e "Exercises d'analyse et de physique mathématique", che avranno un'influenza profonda sull'evoluzione della matematica.

Ardente cattolico e realista, Cauchy non mantiene rapporti particolarmente buoni con i suoi colleghi. Nel 1830, in seguito alla caduta di Carlo X e all'instaurarsi della monarchia borghese di Luigi Filippo, lascia Parigi per non prestare giuramento al nuovo governo.

Nel 1832 accetta la cattedra di "fisica sublime" (fisica matematica) offertagli dal re di Sardegna Carlo Alberto e si trasferisce a Torino. Nel 1833 segue Carlo X a Praga per fare da precettore al nipote. Nel 1838 torna a Parigi per riprendere il suo posto all'Accademia di Francia, ma non può riprendere l'insegnamento senza prestare giuramento. Quando Luigi Filippo viene destituito nel 1848, Napoleone III gli restituisce la cattedra alla Sorbona, che terrà fino alla morte, senza richiedergli il giuramento di fedeltà.

A cura di Paola Cuneo