Giacinto Morera

(
1856
-
1909
)
Letto finora

Giacinto Morera

Matematico piemontese, diede il nome a un teorema fondamentale delle funzioni di variabile complessa.

Giacinto MoreraNato a Novara il 18 luglio 1856, Giacinto Morera prende il diploma in Ingegneria a Torino nel 1878 e, l'anno seguente, si laurea in Matematica, con una tesi diretta da F. Siacci. Decide poi, prima di intraprendere la carriera accademica, di perfezionare i suoi studi a Pavia, Pisa, Lipsia e Berlino, sotto la guida di eccellenti matematici fra cui Eugenio Beltrami, Ulisse Dini, Felix Klein, K. Weierstrass.

Nel 1886 vince il concorso a cattedra di Meccanica razionale all'Università di Genova. Dopo 15 anni trascorsi presso l'ateneo ligure, dove ricoprì le cariche di preside della Facoltà e di rettore, Morera fu chiamato a Torino nel 1901 come successore di Vito Volterra sulla cattedra di Meccanica razionale. Qui rimarrà sino alla morte, assumendo anche, nel 1908, gli insegnamenti di Meccanica superiore presso la Facoltà di Scienze MFN e di Meccanica razionale al Politecnico. Morera muore prematuramente, a soli cinquantadue anni, l'8 febbraio 1909 per un attacco di polmonite.

Al 1886 risalgono i suoi primi studi sulla teoria delle funzioni di variabile complessa, confluiti nella memoria Un teorema fondamentale delle funzioni di variabile complessa, nella quale spicca la sua celebre inversione del teorema fondamentale di Augustin-Louis Cauchy, ancor oggi designato nella trattatistica con il nome di teorema di Morera. Il suo interesse per l'analisi complessa prosegue a lungo, come testimonia la nota del 1896 sulla «Rivista di Matematica» di Peano in cui analizza le proprietà dell'integrale di Cauchy.

Pur essendo ricordato soprattutto per questi risultati sulle funzioni di variabile complessa, Morera lascia rilevanti contributi anche negli ambiti della fisica matematica e della meccanica analitica, dove esaminò in particolare le equazioni della termodinamica, la teoria matematica dell'elasticità, il problema delle corde vibranti, le equazioni del moto e le loro trasformazioni, sia nella forma di Lagrange che in quella di Hamilton. Notevoli sono pure le sue ricerche sul classico problema dell'attrazione degli ellissoidi, che riprendono ed estendono precedenti lavori di P. Pizzetti.

Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei e dell'Accademia delle Scienze di Torino, Morera sempre si distinse per la padronanza dell'analisi e per l'ingegnosità dei procedimenti che conferiscono alle sue ricerche eleganza ed economia di ragionamento e di calcolo.

A cura di C.S. Roero