Norberto Bobbio

(
1909
-
2004
)
Letto finora

Norberto Bobbio

Filosofo, giurista, storico e politologo, considerato il massimo teorico del diritto e filosofo della politica nella seconda metà del Novecento.

Norberto  Bobbio Figlio di Luigi Bobbio e di Rosa Caviglia, Norberto Bobbio è nato il 18 ottobre 1909 a Torino, dove è morto il 9 gennaio 2004. Ha studiato al Ginnasio-Liceo "Massimo d'Azeglio" di Torino e nel 1931 si è laureato in Giurisprudenza con Gioele Solari. Due anni dopo, nel 1933, si è laureato in Filosofia con una tesi sulla fenomenologia di Husserl sotto la guida di Annibale Pastore.

Vinto il concorso a professore di ruolo alla fine del 1938, ha insegnato Filosofia del Diritto nelle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siena (1938/40), di Padova (1940/48) e di Torino (1948/72). A Torino dal 1972 è docente di Filosofia della Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche, della quale è stato preside nel triennio 1972/75, e alla quale ha afferito fino al 1984, anno in cui è andato in pensione come professore emerito.

Entrato a far parte fin dal 1935 della direzione della "Rivista di filosofia", ne è stato a lungo condirettore insieme con Nicola Abbagnano, e ne è divenuto in seguito direttore responsabile. Condirettore della "Rivista internazionale di filosofia del diritto", ha diretto per alcuni anni "Comprendre", organo della Société européenne de culture, alla quale ha attivamente partecipato fin dalla sua fondazione nel 1950. Tra il 1950 e il 1956 è stato presidente del Centro del libro popolare. Dal 1953, per alcuni anni, ha diretto l’Istituto di Scienze politiche "Gioele Solari" dell’Università di Torino. Presidente, dal 1961 al 1993, del Centro Studi Piero Gobetti di Torino. Dal 1960 al 1965 ha ricoperto la carica di presidente del Circolo della Resistenza di Torino.

Socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino dal 1960; dal 1958 è socio corrispondente e, dal 1966, socio nazionale, dell’Accademia dei Lincei. Socio corrispondente della British Academy dal 1965 e di altre istituzioni scientifiche nazionali e internazionali. Per i suoi meriti scientifici è stato insignito, in Italia e all'estero, di numerosi premi, come il Premio della Fondazione Internazionale Balzan e il Premio Giovanni Agnelli.

Tra i fondatori del Partito d’Azione veneto nel 1942, ha partecipato alla lotta di Liberazione, prima a Padova e quindi in Piemonte. Dopo la Liberazione, ha partecipato alle elezioni per l’Assemblea costituente come candidato del Partito d’Azione nel collegio di Padova-Rovigo-Vicenza-Verona. Dopo la sconfitta elettorale del Partito d’Azione si è ritirato dalla vita politica attiva. Insieme con Piero Calamandrei, Ferruccio Parri, Arturo Carlo Jemolo e altri, è tornato brevemente sulla scena politica in occasione delle elezioni del 1953 con il movimento di Unità popolare, che si proponeva di contrastare la legge elettorale maggioritaria, e contribuì a impedire lo scatto del premio di maggioranza. Ha partecipato nel 1967 alla Costituente del Partito socialista unificato, tornato a dividersi dopo l’insuccesso delle elezioni del 1968. Non ha mai ricoperto cariche politiche sino alla nomina a senatore a vita nel luglio 1984 conferitagli da Sandro Pertini.

Tra i suoi scritti: Teoria della scienza giuridica, 1950; Studi sulla teoria generale del diritto, 1955; Politica e cultura, 1955; Teoria della norma giuridica, 1958; Teoria dell’ordinamento giuridico, 1960; Italia civile, 1964; Giusnaturalismo e positivismo giuridico, 1965; Da Hobbes a Marx, 1965; Saggi sulla scienza politica in Italia, 1969; Una filosofia militante. Studi su C. Cattaneo, 1971; Quale socialismo?, 1976; Il problema della guerra e le vie della pace, 1978; Dalla struttura alla funzione, 1978.

A cura di M.F.