Ada Byron Lovelace
Figlia del poeta Lord Byron, ebbe un ruolo importante nell’informatica, anticipando i principi del calcolo automatico moderno.
Ada Lovelace (1815-1852) ebbe un ruolo molto importante nella storia dell'informatica, anticipando i principi organizzativi del calcolo automatico moderno.
Figlia del poeta inglese Lord Byron, Ada manifestò sin da ragazzina un grande interesse per le scienze, in particolare per la matematica e la meccanica, che studiò sotto la guida della madre, una donna colta e amante delle scienze.
Determinante fu l'incontro con il matematico inglese Charles Babbage, inventore dell'antenato del computer moderno. Tra i due nacque una profonda amicizia e una collaborazione che durò molti anni. Babbage stava progettando la sua "macchina analitica", un calcolatore meccanico in grado di calcolare e stampare tavole matematiche.
Intelligente e ambiziosa, Ada desiderava partecipare a questo progetto: tradusse dal francese una monografia dell'ingegnere italiano Menabrea, in cui veniva illustrata la costruzione della macchina analitica, e vi aggiunse numerose annotazioni proprie. Scoprì e corresse un errore commesso dallo stesso Babbage e diede contributi originali riguardo alla programmazione della macchina. Ideò infatti diversi programmi per eseguire calcoli di matematica superiore. Il suo lavoro venne pubblicato nel 1843 nelle Taylor's Scientific Memoirs.
Vi erano tuttavia numerosi ostacoli alla realizzazione concreta della macchina analitica: essa risultava infatti estremamente costosa e troppo avanzata per l'ingegneria del tempo.
Il progetto non venne mai realizzato, nonostante i grandi sforzi di Ada per procurarsi le somme necessarie per portarlo a termine: perse tutte le sue sostanze e si indebitò pesantemente al gioco.
Morì, ancora molto giovane, nel 1852.
A cura di Federica Pozzi