Rita Levi Montalcini

(
1909
-
2012
)
Letto finora

Rita Levi Montalcini

Neurobiologa, accademica e senatrice a vita italiana. Nel 1986 vinse il premio Nobel per l'identificazione della molecola NGF.

Rita Levi MontalciniDico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.

Con queste parole la prof.ssa Rita Levi Montalcini salutò gli studenti dell’Università di Torino, in un incontro del 7 ottobre 2009. La sua forza di volontà, il suo ottimismo, la sua tenacia e la capacità di comunicare la sua intensa esperienza di vita fanno di lei una grande donna, prima ancora che una grande scienziata.
Il premio Nobel Rita Levi Montalcini è una delle scienziate donna che più hanno rappresentato la ricerca italiana nel secolo scorso, lottando sempre con incredibile ardore e lucidità affinchè i finanziamenti pubblici per la ricerca venissero mantenuti su livelli congrui.

La Montalcini nacque a Torino il 22 Aprile 1909 da Adamo Levi, ingegnere elettrotecnico e matematico, e da Adele Montalcini, una pittrice di talento. In questa citta conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1936, dove ebbe come compagni di università Salvatore Luria e Renato Dulbecco (entrambi ricevettero successivamente il premio Nobel).
Lavorò inizialmente come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria all'università. A causa della promulgazione delle leggi razziali nel 1938 dovette lasciare l'Università, ma continuò ugualmente le sue ricerche lavorando in un laboratorio domestico costruito nella sua camera. Nell'autunno del 1943 si trasferì a Firenze dove visse clandestinamente e lavorò come medico volontario con gli Alleati.

Finita la guerra tornò a Torino, dove riprese l'attività universitaria e nel 1947 si trasferì nel Missouri al Dipartimento di Zoologia della Washington University (Missouri). Qui rimase fino al 1977.
Inizialmente si occupò dello studio dello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati e la sua scoperta più famosa è l'identificazione e la caratterizzazione funzionale di una molecola, l'NGF o fattore di crescita nervoso. Questa scoperta le valse nel 1986 il Premio Nobel per la Medicina ricevuto insieme a Stanley Cohen.

Dal 1969 al 1979 in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University diresse il Centro di Ricerche di Neurobiologia del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). In questo istituto dal 1990 studiò l'attività del fattore NGF sul sistema nervoso, endocrino e immunitario.
Dal 1993 ha presieduto l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, ed è stata membro delle più prestigiose accademie scientifiche, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.

Da sempre molto attenta all'importanza della disseminazione della cultura scientifica tra i giovani, e all'opportunità che essa rappresenta sia in termini di formazione intellettuale che di sbocco lavorativo, volle istituire la Fondazione "Il Futuro ai giovani".
Nel mese di luglio del 2001 venne insignita della carica di senatrice a vita, e nel settembre dello stesso anno le fu conferita la laurea honoris causa in medicina veterinaria.
Un ricordo particolare le è dovuto non solo per il suo contributo di altissimo livello nel campo della ricerca scientifica, ma anche per l'instancabile impegno sociale e politico, profuso nel corso dei suoi 103 anni di vita.

Muore a Roma il 30 dicembre 2012.

A cura di Laura Barberis e Marika De Acetis