Michele Fileti

(
1851
-
1914
)
Letto finora

Michele Fileti

Docente di chimica e poi rettore dell'ateneo torinese.

Michele FiletiNacque il 3 ottobre 1851 a Palermo, dove si spense improvvisamente il 26 dicembre 1914.
Allievo di Emanuele Paternò, seguì il corso di laurea in Chimica presso l'Università di Palermo quando ancora vi insegnava Stanislao Cannizzaro. Nel 1875 raggiunse Cannizzaro a Roma dove venne nominato assistente e vice direttore del Laboratorio di Chimica. Nel 1876 ottenne le libera docenza, nel 1879 vinse la cattedra di Chimica all'Università di Catania, e nel 1881 quella di Chimica presso l'Università torinese, che ricoprì fino al 1914.

Di grande importanza due suoi lavori pubblicati nel 1883 sulla trasformazione dello scatolo in indolo, e sulla sintesi dello scatolo e dello stesso indolo, connesso a sua volta con l'indaco.

Fu Fileti a portare nei nuovi edifici di Corso Massimo D'Azeglio, impostati nel 1896 e realizzati nel 1902, il nuovo Istituto di Chimica con attrezzature per la didattica e la ricerca assolutamente moderne. I laboratori si aprirono nel 1898. Il trasferimento dal convento di S. Francesco da Paola al nuovo edifico di corso Massimo D'Azeglio coincise con l'abbandono da parte di Fileti dell'attività sperimentale, mentre continuò fino alla sua scomparsa quella didattica.

La sua Guida all'analisi chimica qualitativa servì a varie generazioni di studenti. Fu rettore dell'Università di Torino dal 1900 al 1903, direttore della Scuola di Farmacia dal 1894 al 1900, socio dell'Accademia delle Scienze dal 1896.

A cura di M. F.