Lorenzo Restellini

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1820
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1870
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Letto finora

Lorenzo Restellini

Medico, patriota. Professore di Anatomia Umana Normale e Direttore dell'Istituto e del Museo Anatomia dell’Università di Torino dal 1864 al 1870.

Lorenzo RestelliniLorenzo Restellini, nato nel 1820, svolge i primi studi a Intra-Pallanza; frequenta successivamente l'Università a Vercelli e quindi a Torino dove si Laurea nel 1844 in Medicina e nel 1845 in Chirurgia. Nel 1846 e nel ’47 svolge studi di Medicina pratica; ma nel 1848 è soldato volontario a Milano e quindi medico militare nel Nizza Cavalleria.

Ritornata la pace, nel 1854 rientra all'insegnamento ed alla ricerca; diviene settore anatomico nell'Università di Torino; ma nel 1859 riparte per la guerra a soccorrere i feriti e si guadagna la Medaglia al valor militare. Partecipò alle campagne del 1859 e 1866.

Purtroppo si ammala di tifo e solo nel 1862 a Torino è incaricato di Anatomia Umana Normale e nel 1963 anche di Anatomia Topografica. Nel 1865 è nominato Professore di Anatomia Umana Normale e Direttore dell'Istituto e del Museo Anatomia della Regia Università di Torino, carica che ricoprirà fino alla morte.

Nel 1868 è nominato Cavaliere della Corona d'Italia e nello stesso anno si prodiga per la vita degli alluvionati della inondazione di Intra. Muore il 22 aprile 1870. Colleghi, Professori, Generali, cittadini tutti ed il Corpo degli studenti, con bandiere velate, lo seguono nel funerale e vollero che si conservasse l'effige di plastica dal volto, dal quale sia ritratto la scultura del suo volto posta nell'Istituto di Anatomia Umana Normale.

Nel testo del necrologio pubblicato sulla "Voce del Lago Maggiore" (29/4/1870) si legge: "L'inanimato frale si dissolve; ma restano le virtù, l'esempio delle sue grandi e benefiche azioni della sua saggezza, franchezza, abnegazione e virtù di sacrificio; e queste si trasfondono come eredità vitale nelle fibre della intera generazione del paese che li succede, queste diventano proprietà nazionali, tesori del paese che li vide nascere e delle città dove fu stimato e venerato, tesoro dell'Italia tutta che Lo inscrive tra i suoi più illustri difensori e tra i suoi sapienti".

A cura di Guido Filogamo