Ilya Prigogine

(
1917
-
2003
)
Letto finora

Ilya Prigogine

Chimico e fisico, per le sue teorie sulle strutture dissipative, i sistemi complessi e l'irreversibilità vince il premio Nobel nel 1977.

Ilya PrigogineNato a Mosca nel 1917, Ilya Prigogine emigrò con la famiglia nel 1921 in Belgio, dove completò gli studi in chimica all'Université Libre di Bruxelles.

L'oggetto principale del lavoro scientifico di Prigogine è stato il ruolo del tempo nella fisica, nella chimica e nella biologia. I suoi contributi alla comprensione dei processi irreversibili hanno avuto una grande influenza sulla ricerca dedicata alla dinamica dei sistemi complessi.

Nel 1977 ha ricevuto il Premio Nobel per la chimica per i suoi studi sulla termodinamica dei sistemi lontani dall'equilibrio, e in particolare per la teoria delle strutture dissipative.

Ad Austin, in Texas, ha fondato nel 1967 il Center for Studies in Statistical Mechanics and Complex Systems, che oggi porta il suo nome.

Negli ultimi anni Prigogine lavorò alla matematica dei sistemi non-lineari e caotici e propose l'uso dello spazio di Hilbert allargato in meccanica quantistica come possibile strumento per introdurre l'irreversibilità anche nei sistemi quantistici.

Accanito sostenitore della necessità di un dialogo fra cultura scientifica e umanistica, l'illustre premio Nobel è stato noto anche per le sue opere divulgative, veri e propri best seller scientifici, come La nuova alleanza (con Isabelle Stengers, 1979), Dall'essere al divenire. Tempo e complessità nelle scienze (1980), Tra il tempo e l'eternità (con Isabelle Stengers, 1988) e La complessità. Esplorazioni nei nuovi campi della scienza (con G. Nicolis, 1989).

Ilya Prigogine morì il 28 maggio 2003 all'età di 86 anni presso l'ospedale "Erasme" di Bruxelles.

Dal discorso di accettazione del Premio Nobel (Stoccolma, 1977): "Forse l'orientamento del mio lavoro è emerso dal conflitto tra la vocazione umanistica che avevo da adolescente e l'indirizzo scientifico che ho scelto all'università. Quasi per istinto, in seguito mi sono dedicato a problemi di complessità sempre crescente, forse perché pensavo di potervi trovare un punto di incontro tra le scienze fisiche, da un lato, e la biologia e le scienze umane, dall'altro."

A cura di Federico Tibone