Robert Andrews Millikan
Un talento tardivo. Premio Nobel per la fisica nel 1923 per aver misurato la carica elettrica dell’elettrone e aver dimostrato sperimentalmente che la luce è costituita di “quanti” ossia di unità elementari.
Robert Millikan, fisico statunitense, è premio Nobel per la fisica nel 1923 per aver misurato la carica elettrica dell’elettrone e aver dimostrato sperimentalmente che la luce è costituita di "quanti" ossia di unità elementari.
Trascorsa l’infanzia nella provincia rurale del Midwest americano, si appassiona alla fisica solo a 24 anni. Si specializza in questo ramo alla Columbia University, dove ottiene il dottorato nel 1895. Va quindi un anno in Germania, prima di accettare un posto all’Università di Chicago dove, oltre ad insegnare, ha spazio per fare ricerca. Durante i primi anni si dedica soprattutto alla didattica, scrivendo testi di fisica molto apprezzati.
Ma, all’età di quasi quarant’anni, non ha ancora raggiunto nessun risultato importante come ricercatore. A partire dal 1909 comincia allora una serie di esperimenti mirati a determinare la carica dell’elettrone, scoperto una dozzina di anni prima. Nel 1910 ottiene i risultati decisivi. Nel 1916 dimostra la validità dell’equazione di Einstein sull’effetto fotoelettrico, senza tuttavia essere immediatamente convinto dell’esistenza dei fotoni, i quanti della luce.
Durante la Prima guerra mondiale, si occupa di problemi scientifici di interesse militare, come il rilevamento di sottomarini e la meteorologia. Nel 1921 viene chiamato al nascente California Institute of Technology. Sotto la sua guida, durata fino al 1945, e con la sua opera di raccolta di fondi a favore della ricerca, il Caltech diventa uno dei centri di eccellenza degli Stati Uniti.
In questi anni Millikan studia anche la natura dei raggi cosmici, provenienti sulla Terra dallo spazio e promuove la riconciliazione fra scienza e religione. Fra le altre sue ricerche sono da ricordare quelle sul moto browniano delle molecole dei gas, sull’assorbimento dei raggi X e sullo spettro ultravioletto. Muore nel 1953 a 85 anni.
A cura di Paola Cuneo