Theodore Monod
Geologo, naturalista ed esploratore francese, ha attraversato il ventesimo secolo a piedi, coniugando ricerca scientifica e filosofica.
Théodore Monod nasce a Rouen, in Francia nel 1902. Nel 1907 si stabilisce, con la sua famiglia di pastori protestanti, a Parigi.
Laureato in Scienze naturali, Monod è stato Membro dell'Académie des sciences e ha diviso la sua lunga esistenza tra il Muséum national d'histoire naturelle di Parigi e il Sahara. Ma è soprattutto il deserto del Sahara a ossessionarlo.
Nel 1923 intraprende il suo primo viaggio verso l'Africa e in agosto tocca le coste sahariane della Mauritania. La febbre del Sahara si impossessa di lui, consacrandolo "uomo del deserto".
Affascinato e stregato da questa terra, nella sua vita Monod ha percorso innumerevoli volte il Sahara a piedi o a dorso di cammello, divenendone uno straordinario specialista.
É inoltre il primo europeo a scalare la catena montuosa dell'Ahnet e ad attraversare, insieme ad una spedizione di connazionali nel 1935, la regione sahariana del Tanezrouft.
Gli anni trascorsi nel deserto conducono il naturalista a riflessioni quasi mistiche che si ritrovano sempre più nei libri della maturità.
Il periodo antecedente la guerra Monod lo trascorre in Africa occidentale, dove poi organizzerà la Resistenza francese, e qui anima una trasmissione su Radio-Dakar che ben presto viene censurata viste le sue posizioni anticoloniali e anti discriminatorie. A Dakar si occupa di redigere numerosi bollettini, trattando a volte la biologia, altre la zoologia o la geologia. In tal senso Théodore Monod è considerato l'ultimo dei naturalisti.
Lascia Dakar nel 1965, profondamente convinto che "l'Occidente è l'individualismo. L'Africa è il gruppo. E i due sistemi non sono compatibili. Anzi, l'uno sta distruggendo l'altro".
I contatti con i saggi e con la cultura dei popoli del deserto lo porta a diventare un convinto universalista. Assieme al suo amico Amadou Hampate Ba mette per iscritto un gran numero di tradizioni orali delle popolazioni del deserto del Mali.
In particolare, Monod si interessa alla diffusione ed all'opera di Tierno Bokar, un anziano mistico da sempre vissuto in un angolo di deserto e che rappresentava, per Monod, la dimostrazione del suo credo universalista e del fatto che "il progresso morale e spirituale non è appannaggio di un secolo o di una razza".
Monod ritorna nel deserto a sessanta anni passati alla ricerca dei resti di un meteorite che già aveva cercato di individuare anni prima. Questa esperienza lo porta a dire di "aver compreso il senso della vita" e il diario della sua esperienza lo consacra editorialmente.
Tra i suoi libri più importanti "Il viaggiatore delle dune" e "Lo smeraldo di Garamanti" in cui, oltre il naturalista, si esprime il filosofo pacifista e umanista.
A cura di Manuela Lasagna