Sigmund Freud
Neurologo e psicoanalista, lo "scopritore" dell'inconscio, universalmente noto come il padre della psicoanalisi.
Sigmund Freud nasce nel 1856 in Moravia, da famiglia ebraica.
Dopo la laurea in medicina presso l’Università di Vienna, abbandona l’iniziale interesse per la fisiologia per occuparsi di malattie nervose. Con il collega Breuer, utilizza l’ipnosi per curare pazienti affetti da isteria.
E’ la strada che lo porterà alla "scoperta" dell’inconscio: i pazienti, sotto ipnosi, raccontano la storia dell’insorgere dei loro sintomi. Si tratta di esperienze penose, dolorose o vergognose che sono state dimenticate in stato di veglia e sono sprofondate in un’area della psiche inaccessibile alla coscienza: l’inconscio.
Da questo momento Freud inizia a indagare i processi psichici inconsci: l’intento è quello di portare alla luce il materiale "rimosso" dalla coscienza perché inaccettabile. Nasce la psicoanalisi, teoria che Freud svilupperà per tutta la vita e che avrà una grandissima influenza sulla cultura del XX secolo.
Sin dai primi anni del Novecento egli raggiunge una grande fama, che gli porta numerosi allievi e riconoscimenti internazionali. Si dedica, oltre all’attività di terapeuta, anche all’insegnamento e scrive numerosi libri (tra i più famosi, L'interpretazione dei sogni, del 1899, L'io e l'es del 1922).
Nel 1938, quando i nazisti occupano Vienna, Freud è costretto a emigrare a Londra, dove morirà l’anno seguente.
A cura di Federica Pozzi