Scipione Riva Rocci
Medico e docente universitario, si occupò di ricerca cardiovascolare e perfezionò lo sfigmomanometro a mercurio.
Nasce ad Almese (TO), figlio di un medico condotto e si laurea presso la regia università di Torino nel 1888. Acquisisce in seguito le specializzazioni in medicina interna e pediatria. A pochi anni dalla laurea, diviene assistente di Carlo Forlanini presso la clinica medica propedeutica torinese e docente di Patologia Medica presso la stessa università.
E' il 1896 quando Riva Rocci pubblica sui n° 50-51 della Gazzetta Medica di Torino una nota intitolata "Un nuovo sfigmomanometro". Seguendo le continue evoluzioni degli strumenti fino ad allora ideati per la misurazione della pressione sanguigna (gli sfigmomanometri, dal greco sphygmòs ovvero polso, pulsazione) Riva Rocci perfezionò quelli che erano stati i tentativi dei suoi colleghi.
Nella nota già citata, egli descrive dal punto di vista fisico - teorico il comportamento dei fluidi rifacendosi sui concetti generali dell'idraulica. In un secondo momento egli delinea il concetto di pressione arteriosa e traccia l'evoluzione dello sfigmomanometro (dai più recenti tentativi del dott. Karl von Vierordt fino ai ritrovati del fisiologo Étienne Jules Marey).
Il perfezionamento del nuovo sfigmomanometro a mercurio permette quindi, come espresso nella nota, "di rilevare, colla massima precisione scientifica possibile, non dei fenomeni naturali ma dei sintomi, cioè dati utilizzabili per la diagnosi, o per la prognosi, o per la cura delle malattie umane".
Il nuovo strumento, pratico e preciso, conquistò l'Europa e gli Stati Uniti (dove il dott. H.W. Cushing, celebre neurochirurgo, ne introdusse l'impiego nella pratica senza esitazione).
Riva Rocci seguì il dott. Forlanini presso l'università di Pavia e assistette all'invenzione del primo pneumotorace terapeutico, contribuendo così alla cura dei pazienti affetti da tisi. Durante questo periodo fu docente di Pediatria presso la stessa università. Dal 1900 al 1928 fu direttore e primario dell'ospedale di Varese, dove fondò inoltre l'Associazione Medica Varesina.
Lo sfigmomanometro di Riva Rocci unito all'uso dello stetofonendoscopio (come descritto da Nikolai Korotkov nel 1905), salvo poche modifiche, accompagna ancora oggi il medico nella pratica semeiotica quotidiana.
Scipione Riva Rocci morì a Rapallo in seguito ad una grave malattia infettiva, l'encefalite letargica, contratta alcuni anni prima.
E' da ricordare che il medico di Almese non volle mai brevettare la sua invenzione e ne rifiutò pedissequamente ogni sfruttamento commerciale.
A cura di Rosario Luca Furnari