Samuel Finley Breese Morse

(
1791
-
1872
)
Letto finora

Samuel Finley Breese Morse

Inventore, storico e pittore, realizzò il primo telegrafo elettrico dando vita al codice alfabetico che prese il suo nome.

Samuel Finley Breese MorseAppassionato di pittura, si laureò a Yale e studiò pittura a Londra per circa quattro anni fino al 1815 quando ritornò in patria. Dopo aver peregrinato alcuni anni di città in città eseguendo ritratti, si stabilì a New York dove nel 1826 partecipò alla fondazione di una scuola di belle arti destinata a diventare la National Academy of Design, di cui fu presidente ed animatore fino al 1843. Nel 1829 tornò in Europa per approfondire la sua preparazione artistica, studiando in Francia ed in Italia per circa tre anni.

Durante la traversata atlantica che lo avrebbe riportato in patria, nel 1832, fu spettatore di alcuni esperimenti sull’elettricità che venivano effettuati a bordo, trovandosi a discutere con alcuni connazionali degli studi sull’elettromagnetismo condotti da Ampère a Parigi. Dalle scoperte di Ampère e dagli esperimenti compiuti sulla nave trasse ispirazione per l’invenzione del telegrafo elettrico, un sistema di segnalazione basato sull’elettricità di cui diede una prima dimostrazione pubblica ai professori dell’università di New York in cui insegnava materie artistiche. Era il 1836 e l’esito positivo del collaudo lo convinse a chiedere il brevetto (1837) per la sua invenzione, poi perfezionato (1840), e a cercare finanziamenti per avviarne la diffusione.

Il dispositivo era formato da un interruttore (tasto telegrafico) che consentiva o interrompeva il passaggio di corrente elettrica lungo il filo che collegava la stazione trasmittente a quella ricevente: qui vi era un’elettrocalamita provvista di un’ancoretta mobile a cui era collegata una punta scrivente che tracciava su una striscia di carta tratti più o meno lunghi (linee o punti). La successione di punti e linee (il cosiddetto codice o alfabeto Morse) rappresentava le lettere, le cifre, i segni d'interpunzione del messaggio trasmesso. Con un tasto azionato a mano si potevano trasmettere fino a dieci parole al minuto: il messaggio veniva ricevuto sotto forma di segni, tracciati da una punta scrivente su un nastro di carta, che dovevano poi essere decifrati e trascritti a mano.

Grazie ai contributi del governo statunitense, nel 1844 costruì la prima linea telegrafica sperimentale tra Washington e Baltimora, inaugurata con l’invio in tempo reale degli impulsi elettrici che corrispondevano alla frase biblica "Così ha permesso Dio", passata alla storia come il primo messaggio telegrafico in alfabeto Morse. Fu anche grazie alla semplicità e praticità del suo codice, ancora oggi usato nella versione perfezionata da F.C. Gerke (1851), che il telegrafo di Morse si impose ben presto a livello mondiale.

A cura di Claudia Campanale