Marietta Blau

(
1894
-
1970
)
Letto finora

Marietta Blau

Fisica austriaca, ha sviluppato per prima il metodo fotografico di studio dei processi nucleari ed è stata candidata al Premio Nobel per la Fisica del 1950.

Marietta BlauNasce a Vienna da una famiglia ebrea benestante: suo padre, famoso avvocato ed editore musicale, ha promosso e incoraggiato la sua istruzione ed educazione. Dopo aver ottenuto con distinzione il diploma di maturità, Blau studia fisica e matematica all'Università di Vienna dal 1914 al 1918 e ottiene il dottorato nel 1919, discutendo una tesi sui raggi gamma.
Nel primo dopoguerra, date le scarse opportunità di lavoro a Vienna nel mondo accademico, Blau decide di trasferirsi a Berlino dove dal 1920 al 1921 lavora in una fabbrica per un produttore di tubi radiogeni. Di seguito riesce ad ottenere un posto come assistente all'università di Francoforte, presso l'istituto per la fisica della medicina, pubblica articoli sui raggi X e insegna agli aspiranti medici radiologi le basi teoriche e pratiche della radiologia

Dal 1923 lavora come ricercatrice, non retribuita, presso l'Istituto per la Ricerca sul radio dell'Accademia delle scienze di Vienna, uno dei tre più prestigiosi istituti di ricerca sulla radioattività del suo tempo.

Tra il 1923 e il 1937, Blau contribuisce ad ogni aspetto essenziale della fisica delle emulsioni nucleari, sviluppando una tecnica fotografica delle emulsioni per l'individuazione delle particelle e per la scoperta delle "stelle di disintegrazione".

Partendo dallo sviluppo dei diversi modi per migliorare le fragili pellicole di emulsione nucleare, utilizzate dal fisico inglese Ernest Rutherford e altri, Blau sperimenta varie formule chimiche, tipi di pellicola e processi di sviluppo, lavorando anche con produttori di fotografie, al fine di individuare le migliori tecniche per catturare un'ampia varietà di particelle. In particolare l'interesse era rivolto ai raggi cosmici, le misteriose particelle provenienti dallo spazio scoperte per la prima volta da Victor Hess nel 1912.

Poiché i raggi cosmici sono dispersi e attenuati dall'atmosfera terrestre, Blau e la sua assistente Hertha Wambacher collocano lastre di emulsione, appositamente progettate, a circa 2300 metri di altitudine, su una montagna vicino a Innsbruck, presso l'osservatorio Hafelekar di Hess.
Nel 1937, grazie a questo esperimento, scoprono che alcune tracce di particelle terminano in strani schemi simili a stelle o a minuscoli fuochi d'artificio, Blau le chiama "stelle della disintegrazione".

Le due ricercatrici pubblicano i loro risultati sulla prestigiosa rivista Nature, suscitando grande interesse nella comunità scientifica e ottengono il premio Lieben dell'Accademia Austriaca delle Scienze.

Nonostante questo sorprendente risultato, Blau, donna ebrea, sa di non avere grandi possibilità per una futura carriera professionale e nel 1938, pochi giorni dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nazista, decide di emigrare. Va prima in Messico come docente per i corsi post laurea ma trova un ambiente di lavoro ostico, difficili condizioni lavorative e discriminazioni di genere. Successivamente Albert Einstein, che riconosce il pionieristico lavoro sperimentale di Blau sulle emulsioni fotografiche, le assicura un posto negli Stati Uniti, dove nel 1944 lavora presso la Atomic Energy Commission e poi come professore associato all'Università di Miami.

Intanto a Vienna in quegli anni, dopo la sua partenza, continuano a lavorare sui risultati delle sue ricerche ma non la citano più, neanche Hertha Wambacher che in seguito all'adesione al nazismo, disconosce la propria insegnante. Tuttavia la comunità scientifica internazionale non si scorda così facilmente del suo nome e Blau viene candidata al Premio Nobel per la Fisica del 1950 da Erwin Schrodinger per essere stata la prima a sviluppare la tecnica fotografica delle emulsioni nucleari e per la scoperta delle "stelle di disintegrazione", ma il Nobel viene assegnato a Cecil Powell che, durante il suo discorso ufficiale, non cita nemmeno la ricerca di Blau e i suoi precedenti esperimenti.

Pur avendo ricevuto borse di studio e premi ed essendo stata nominata due volte per un premio Nobel da Erwin Schrödinger, in realtà il suo decisivo contributo allo sviluppo del metodo fotografico di studio dei processi nucleari non è mai stato adeguatamente riconosciuto e ricompensato. In generale la sua carriera, ha subìto grandi discriminazioni per la sua religione e il suo genere e le è stato negato un lavoro retribuito.

Probabilmente a causa della sua frequente esposizione alla radioattività, Blau si ammala e trascorre il resto della sua vita nell'ombra in condizioni di povertà, perdendo costantemente salute ed energia. Nel 1970 quando muore, la comunità scientifica mondiale ignora la sua scomparsa

Riconoscimenti postumi: nel 2004 le viene intitolata una targa commemorativa nel liceo che aveva frequentato e la città di Vienna le intitola un vicolo, Marietta-Blau-Gasse, nel 22º distretto.
Nel 2005 l'università di Vienna le intitola un'aula nell'edificio principale.
Dal 2009 esiste anche la "Marietta Blau Scholarship", che offre ai dottorandi un sostegno per la ricerca all'estero.

FONTI

Immagine tratta da https://jwa.org/encyclopedia/article/blau-marietta