Carlo Rubbia

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1934
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Carlo Rubbia

Fisico, premio Nobel nel 1984 per aver scoperto le particelle elementari responsabili dell’interazione debole.

Carlo RubbiaCarlo Rubbia, nato a Gorizia il 31 marzo 1934, è il fisico italiano vincitore del premio Nobel nel 1984. Le sue ricerche riguardano molti aspetti della fisica delle particelle elementari, ma anche i problemi energetici.  Si è dedicato, tra l'altro, allo studio della fusione nucleare controllata e di un reattore nucleare basato sull'utilizzo di torio come materiale radioattivo.

Nel 1957 si laurea in fisica all'Università degli Studi di Pisa con una tesi sperimentale sui raggi cosmici, e inizia a collaborare con il suo relatore, il Professor Conversi, sullo sviluppo di nuove strumentazioni e sulla realizzazione del primo rivelatore di particelle di gas.

Si reca a New York, lavorando per circa un anno alla Columbia University per approfondire le sue conoscenze sugli acceleratori di particelle e inizia una serie di sperimentazioni nel campo delle relazioni delle particelle.

Al ritorno dagli Stati Uniti diventa ricercatore al CERN di Ginevra, dove partecipa a esperimenti inerenti alla fisica delle particelle elementari, sulle interazioni deboli al sincrociclotrone, al protosincrotrone e al collisionatore di fasci protonici. Nello stesso periodo è professore di fisica presso l'Harvard University.

Nel 1976 propone la realizzazione di un acceleratore in cui le particelle protone-antiprotone si scontrino frontalmente aumentando l’energia prodotta. Il CERN accetta la proposta e l’acceleratore viene quindi sostituito dal collisionatore (Superprotosincrotone), capace di sviluppare un’energia di circa 270 GeV, con il quale, nel 1983, Rubbia scopre l’esistenza di particelle elementari responsabili dell’interazione debole, i bosoni vettoriali intermedi, W+, W− e Z, confermando così la teoria dell'unificazione delle forze elettromagnetiche e dell’interazione debole.

Per la scoperta Rubbia, insieme al collega olandese Simon van der Meer, riceve il premio Nobel per la fisica nel 1984, mentre sta già progettando il LEP, un collisionatore di elettroni e positroni formato da un anello di 27 chilometri di circonferenza, scavato nel sottosuolo tra la Francia e la Svizzera. Il LEP viene inaugurato ufficialmente nel 1989, stesso anno in cui Carlo Rubbia viene nominato Direttore Generale del CERN.

Dal 1986 al 1994 è direttore del Laboratorio Luce di Sincrotrone di Trieste e successivamente, sempre a Trieste, dirige l'International Center for Theoretical Physics

Alla fine del 1991 ottiene dal CERN l’approvazione del progetto LHC (Large Hadron Collider), il nuovo superacceleratore destinato a sostituire il LEP e ottenere lo sviluppo di energie per migliaia di miliardi dl elettronvolt.

Nel 2001, presidente dell'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), avvia il progetto “Archimede” volto allo sviluppo del "solare termodinamico", alternativo al sistema fotovoltaico, grazie al quale viene nominato Consigliere per le energie rinnovabili del Ministro dell'Ambiente.

Attualmente è consigliere del Presidente dell'Unione Europea Barroso in materia di cambiamento climatico e consulente per l’energia presso la Commissione economica delle Nazioni Unite per l'America Latina (Cepal), e lavora per lo più alla ricerca di forme di contrasto agli effetti del cambiamento climatico.

Ha contribuito in maniera decisiva alle attività del Laboratorio del Gran Sasso, con le ricerche sui neutrini cosmici e in particolare con l'esperimento ICARUS, attivo dal 27 maggio 2010, ha sviluppato una nuova tecnica di rilevazione diretta e di analisi dei neutrini.

Continua a svolgere attività di ricerca nel campo della stabilità del protone, della fissione, della fusione nucleare controllata e attualmente si interessa al problema della materia oscura: l'esperimento da lui proposto, WARP (Wimp ARgon Programme), si propone di rivelare la presenza di materia oscura sotto forma di WIMP (Weakly Interacting Massive Particles).

A cura di Redazione Torinoscienza