Mario Pieri

(
1860
-
1913
)
Letto finora

Mario Pieri

Matematico si occupò della sistemazione dei fondamenti della geometria, per via assiomatica, su un ridotto numero di enti primitivi e di postulati.

Mario PieriNato a Lucca il 22 gennaio 1860, inizia gli studi universitari a Bologna e si trasferisce poi alla Scuola Normale di Pisa, dove si laurea in Matematica nel 1884. Dopo aver insegnato per un breve periodo in un Istituto tecnico di Pisa, tenendo contemporaneamente un ciclo di lezioni interne alla Scuola Normale, Mario Pieri risulta vincitore del concorso di Geometria proiettiva presso l’Accademia Militare di Torino.

Conseguita la libera docenza nel 1891 Pieri tiene all’Università di Torino i corsi di Geometria proiettiva dal 1891 al 1897 e di Complementi di Geometria dal 1898 al 1900. Nel 1901 lascia Torino avendo ottenuto la cattedra di Geometria proiettiva e descrittiva all’Università di Catania e si trasferirà nel 1908 a Parma sullo stesso insegnamento.

Dedicatosi inizialmente a studi di geometria proiettiva ed enumerativa nell’ambito della scuola di Corrado Segre, che lo invita a tradurre la Geometrie der Lage di C. Von Staudt, dal 1895 Pieri entra in contatto con la scuola di Giuseppe Peano e resta affascinato dalle ricerche di logica e di fondamenti della matematica, nelle quali darà i contributi più importanti, caratterizzati da estremo rigore. Traendo ispirazione dai sistemi di assiomi di Peano per l’aritmetica e per la geometria di posizione, si occupa della sistemazione dei fondamenti della geometria, per via assiomatica, su un ridotto numero di enti primitivi e di postulati.

Passa poi nel 1898 ai sistemi di postulati per la geometria di posizione, la geometria proiettiva degli iperspazi, la geometria proiettiva astratta. Nel 1899 si rivolge alla geometria elementare e ne fornisce una sistemazione ipotetico-deduttiva, perfezionata nel 1908 con una nuova formulazione basata sulle nozioni di "punto" e "sfera". Si dedica anche alla geometria negli spazi complessi, negli spazi rigati, alla geometria delle inversioni, agli assiomi dell’aritmetica e alla loro compatibilità. In tutti questi studi fa ampio uso della logica algebrica e della scrittura simbolica, di cui segnala a più riprese i pregi e la potenza chiarificatrice.

Membro dell’Accademia Lucchese di Scienze Lettere ed Arti, dell’Accademia Gioenia di Catania e dell’Academia pro Interlingua di Peano, muore prematuramente a S. Andrea del Compito (Lucca) il 1 marzo 1913.

A cura di C.S. Roero