Mileva Marić

(
1875
-
1948
)
Letto finora

Mileva Marić

Fisica. Prima donna iscritta al Politecnico di Zurigo al corso di Matematica e Fisica, ambiti considerati prerogativa maschile. Prima moglie di Albert Einstein.

Premessa

Mileva MarićTutti conoscono il nome di Albert Einstein, ma pochi o pochissimi hanno sentito nominare Mileva Marić, sua prima moglie. Prima di parlarne occorre precisare che il tema della collaborazione scientifica di Marić ai lavori e alle ricerche del marito è controverso: esistono infatti solo ricostruzioni biografiche parziali, che non chiariscono del tutto la questione.

Radmila Milentijević, che ha scritto una delle biografie più complete di Mileva ("Mileva Marić Einstein: Life with Albert Einstein"), sottolinea che il suo carattere schivo e riservato e il suo scarso interesse per la vita mondana hanno reso problematica la ricostruzione di alcuni periodi della sua vita, forse anche a causa della sovrastante personalità del celebre marito.
L'attenzione per la figura di Mileva Marić, rimasta nell'oblio per tantissimi anni, è legata alla scoperta e pubblicazione, nel 1986-87, della corrispondenza privata tra lei e Albert Einstein: "Love Letters" è il titolo con cui sono state pubblicate le lettere che i due si sono scambiati per lunghi anni, pubblicate dalla Princeton University press, in seguito fonte di ispirazione per la stesura di altre opere tra cui quella di Milan Popovic in "Albert's shadow: Life and Letters of Mileva Marić- Einstein's first wife".

Le loro lettere e alcune testimonianze di amici e parenti mostrano che Mileva Marić e Albert Einstein hanno collaborato strettamente, dai tempi dell'università fino al 1914.
Marić è stata coautrice di diversi progetti all'inizio della carriera di Einstein e alcuni studiosi, tra cui Evan Harris Walker, ritengono che abbia avuto un ruolo nello sviluppo iniziale delle teorie sulla relatività che hanno portato Einstein a vincere il Nobel nel 1921.
Ma andiamo con ordine.

Cenni storici

Nata a Titel, non lontano da Novi Sad in Serbia da una famiglia benestante, fin da bambina dimostra una spiccata intelligenza, una grande curiosità e una passione per la matematica e le scienze naturali. Il padre Miloš è una figura determinante nella prima parte della sua vita, è lui che la incoraggia ad andare in Svizzera, dove le donne, potevano iscriversi all'università. A Zurigo si diploma e nell'estate del 1896, supera l'esame di ammissione al Politecnico, prima matricola donna del corso di matematica e fisica.

La sua carriera universitaria è tuttavia complicata, in quanto Mileva è donna, è intelligente, indipendente e interessata a materie all'epoca riservate agli uomini.
Non convinta del programma di fisica che sta seguendo a Zurigo (troppo poche le ore dedicate alla fisica) , decide di trascorrere un semestre ad Heidelberg, in Germania, dove si appassiona alla teoria della cinetica dei gas e allo studio dell'effetto fotoelettrico e dove può solo assistere alle lezioni come "uditrice", senza poter sostenere esami di alcun tipo, né ricevere certificazioni, in quanto donna.

Nel 1898, ritorna a Zurigo dove inizia il suo terzo anno al Politecnico e dove ritrova i suoi compagni di università tra cui Marcel Grossmann, Louis Kollros e Albert Einstein, che si innamora di lei, ricambiato.
Albert e Mileva condividono due grandi passioni, la fisica e la musica: spesso suonano insieme, lui il violino, lei il pianoforte, studiano insieme, compensando le loro diverse intelligenze: lei bravissima in matematica, tenace e sistematica, lui originale e intuitivo discontinuo nello studio e ricco di idee.
I due diventano inseparabili, sono una coppia nella vita e nello studio, nel loro scambio epistolare, Albert parla del loro lavoro sulla fisica come di una ricerca comune ("il nostro lavoro sul moto relativo"), per questo motivo, alcuni studiosi sostengono che il ruolo di Marić negli studi sulla relatività ristretta sia stato importante.

Sebbene scienziata dotata, Mileva non riesce a terminare gli studi universitari, per una serie di ragioni legate alla sua appartenenza al genere femminile, non ultima la sua condizione di donna non sposata che aspetta un figlio.
Mileva deve partorire clandestinamente la figlia Lieserl avuta dalla relazione con Eistein, di cui non si conosce il destino (forse morta di scaralattina o data in adozione dalla nutrice). Questi eventi sconvolgono profondamente la sua vita, mentre non risulta che Einstein abbia mai conosciuto la sua prima figlia.
Mileva e Albert si sposano solo nel 1903, dopo la morte del padre di Einstein, che ostacolava il loro matrimonio.
In questo il periodo felice della loro vita, nascono le opere fondamentali dello scienziato sulla teoria della relatività, con le quali Einstein ha modificato la teoria della relatività galileiana e ha cambiato il nostro concetto di tempo e di spazio.
Nel 1904 e nel 1910 nascono i figli: Hans Einstein e Eduard.

Nel 1912 il matrimonio comincia ad avere alcune difficoltà e nel 1919, anche a causa della relazione extra-coniugale di Einstein con Elsa Lowenthal, sua cugina di primo grado, i due divorziano. Dopo il divorzio la vita diventa difficile per Marić sia economicamente, che dal punto di vista personale: deve prendersi cura da sola dei gravi problemi di salute del secondo figlio Eduard, a cui è stata diagnosticata la schizofrenia.
Nel 1921 Eistein riceve il premio Nobel per la fisica e Marić constata con amarezza di essere stata completamente esclusa dalla ricerca scientifica del marito, che lascia a lei il premio in denaro, ma non cita il suo nome nemmeno come riconoscimento per il lavoro e gli studi svolti insieme.
Sembra che Eistein dopo il Nobel avesse distrutto tutti i i documenti di lavoro a firma di entrambi.
Nel 1948, all'età di 73 anni, dopo un ictus, Marić muore e viene sepolta al cimitero di Zurigo, dove solo nel 2009 le è stata dedicata una tomba commemorativa.

Concludendo

Non ci sono prove evidenti che Marić abbia lavorato alla pari con Einstein alla definizione dei passaggi fondamentali nell'elaborazione della relatività ristretta, ma solo indizi: pare indiscusso che abbia corretto alcune bozze dei documenti di lavoro di Eistein, agito da cassa di risonanza e fatto gran parte dei calcoli matematici, ma i dettagli di quel rapporto di lavoro non sono chiari; tuttavia è importante ricordare la figura di questa fisica brillante, per i suoi studi e per la tenacia e la passione mostrate nel cercare di raggiungere obiettivi preclusi alle donne.

La sua vita, segnata nella seconda parte dalla sofferenza dovuta a difficoltà economiche e di salute del figlio, riflette la storia di tante donne di talento che hanno subìto come Marić una grande discriminazione.
Quale sarebbe stato il posto di Mileva Marić nella storia della scienza se Einstein fosse stato disposto a riconoscere i suoi meriti, se lei non avesse subordinato la sua vita alla carriera del marito o se avesse avuto l'opportunità di completare i propri studi e ottenere un dottorato?

La fisica e scrittrice Pauline Gagnon ha affermato: "Il lavoro delle donne non è ancora pienamente riconosciuto dalla scienza e aver cancellato fisici brillanti come Mileva Marić dalla storia non aiuta a dimostrare che le donne sono capaci quanto gli uomini"
Gabriela Greison fisica, scrittrice e performer teatrale si è molto spesa per ricordare la figura della Marić, anche con un monologo teatrale dal titolo "Einstein e io", di cui potete vedere un videoclip su YouTube.

Fonti

Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2022