Giuseppe Mercalli

(
1850
-
1914
)
Letto finora

Giuseppe Mercalli

Sismologo e vulcanologo, il suo nome è legato soprattutto alla creazione di una scala dell'intensità sismica, ancora oggi in uso.

Giuseppe Mercalli Sismologo e vulcanologo, sacerdote, Mercalli, nato a Milano nel 1850, fu allievo dell'abate e geologo lombardo Antonio Stoppani in quella scuola lombarda di naturalisti religiosi frequentata per breve tempo anche da Achille Ratti, futuro Papa pio XI.

Laureatosi in scienze naturali nel 1874, si dedicò in un primo tempo a ricerche geologiche sui terreni glaciali alpini della Lombardia. Quindi iniziò l'insegnamento di materie scientifiche in scuole secondarie religiose dapprima a Monza, indi a Reggio Calabria (1885) e infine a Napoli (1892).

Accompagnò sempre l'insegnamento con la ricerca scientifica tanto da meritarsi la libera docenza in geologia e mineralogia all'Università di Catania e successivamente si occupò di sismologia e vulcanologia, discipline che insegnò all'Università di Napoli. Qui nel 1911 successe a R. Matteucci nella direzione dell'osservatorio vesuviano, che portò a fama internazionale e dove in un freddissimo inverno si procurò gravi ustioni alle gambe, che lo portarono ad una tristissima morte.

La sua attività scientifica copre il periodo che 1880 al 1913. Compì numerosi e importanti studi sui fenomeni vulcanici, in particolare del Vesuvio, Stromboli e Vulcano. Testimone e studioso attento dei terremoti di Casamicciola (1883), delle isole Pontine (1892) e di Messina (1908), dei quali lasciò preziose memorie, si pose per primo il problema di dividere il territorio in zone caratterizzate da diverso rischio sismico e realizzò la prima carta sismica del territorio italiano.

Il suo nome è legato soprattutto alla creazione di una scala dell'intensità sismica (Scala Mercalli) ricavata empiricamente dall'osservazione degli effetti distruttivi dei terremoti. Questa scala, in origine di 10 gradi, fu successivamente perfezionata da altri studiosi, dando origine alla scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) articolata in 12 gradi e ancora largamente utilizzata. I suoi studi vulcanologici e sismologici gli procurarono fama mondiale.

Tra i suoi numerosi studi di sismologia e vulcanologia si ricordano le monografie "I vulcani attivi della Terra" (1889) e gli studi sui terremoti di Casamicciola (1883), delle Isole Pontine (1892) e di Messina (1908).

A cura di Manuela Lasagna