Giovanni Domenico Cassini

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1625
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1712
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Giovanni Domenico Cassini

Astronomo, fondatore dell'Osservatorio di Parigi, a lui è stata dedicata una sonda, la prima ad essere entrata nell'orbita di Saturno.

Giovanni Domenico CassiniL'astronomo secentesco Giovanni Domenico Cassini nacque a Perinaldo, in Liguria, studiò a Genova dai gesuiti, fu prima professore a Bologna, dove costruì la celebre meridiana di San Petronio, e poi fondatore dell'Osservatorio di Parigi.

Usando il telescopio scoprì la divisione tra gli anelli di Saturno ora indicata con il suo nome e identificò quattro satelliti del pianeta (Giapeto, Rea, Teti e Dione). Studiò anche il moto apparente del Sole, il periodo di rotazione di Marte (che determinò con estrema precisione), i satelliti di Giove, la superficie lunare.

Cassini fu un grande osservatore ma un debole teorico. Con la meridiana di San Petronio trovò una prova della correttezza delle leggi di Keplero e del sistema copernicano, ma poi preferì adottare il vecchio sistema di Tycho Brahe. Osservando i satelliti di Giove avrebbe potuto misurare la velocità della luce, ma non seppe trarre le conseguenze delle proprie accuratissime misure.

In tarda età Cassini divenne completamente cieco, condividendo così il destino di altri grandi scrutatori del cielo, come Eratostene e Galileo. La direzione dell'Osservatorio di Parigi passò al figlio Jacques e poi ai nipoti.

A Cassini è intitolata la prima sonda ad essere entrata nell'orbita di Saturno, il 1º luglio 2004, e solo la quarta ad averlo visitato (prima della Cassini erano già passate la Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2). Il 25 dicembre  2004 la sonda Huygens si è separata dalla nave madre e si è diretta verso la principale luna di Saturno, Titano. Il 14 gennaio 2005 Huygens è scesa nell'atmosfera del satellite e durante la corsa ha raccolto dati sull'atmosfera, immagini della superficie, rumori dall'ambiente circostante. Ha toccato il suolo dopo una discesa di 2 ore e 30 minuti, e ha poi continuato a trasmettere il suo segnale per altri 90 minuti.

A cura di Federico Tibone