Einstein pubblico, Albert privato

Letto finora

Einstein pubblico, Albert privato

13 Maggio 2016

Il professore e divulgatore scientifico Vincenzo Barone ha dedicato un volume al prestigioso scienziato. Presentato nel corso di una conferenza tematica al Salone del Libro 2016.

Einstein pubblico, Albert privato

Ad “Einstein pubblico, Albert privato” è dedicato il libro del professore universitario e divulgatore scientifico Vincenzo Barone, presentato giovedì 12 maggio nell’Arena Bookstock del Salone del Libro, per iniziativa del Sistema Scienza Piemonte e con la partecipazione del giornalista scientifico Piero Bianucci. L’evento si è svolto a pochi giorni da un’importante dimostrazione sperimentale delle teorie einsteiniane sulle onde gravitazionali e tre giorni dopo l’interessante osservazione del passaggio di Mercurio davanti al disco solare. Fu proprio l’osservazione dell’orbita del pianeta più vicino al Sole a suggerire ad Albert Einstein l’esigenza di cercare una spiegazione teorica sull’origine delle infinitesimali variazioni nella rotazione di Mercurio intorno alla stella: era cominciata l’elaborazione che avrebbe portato il più grande scienziato del Novecento a formulare la teoria della relatività generale.

Nel libro di Barone troviamo l’Einstein scienziato, che ha costruito la visione dell’universo che conosciamo oggi e che ci consente di fruire di meraviglie tecnologiche come il laser o il Gps. Ma troviamo anche l’uomo, l’intellettuale, il filosofo, il militante pacifista e antinazista che mette in guardia il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt sul pericolo che la Germania hitleriana possa utilizzare a fini bellici l’energia nucleare; lo spirito libero e irriverente, che si fa fotografare con luminari della scienza e Vip della politica e dello spettacolo, ma che è anche capace di fare le linguacce davanti a un fotografo impertinente e molesto. Sono tanti gli aspetti del personaggio e sono ancora molte le implicazioni scientifiche e tecnologiche ancora inesplorate di una teoria che ha trovato le verifiche sperimentali oggi considerate definitive (ma domani, chissà…) solo negli anni ’70, grazie a illustri fisici come Tullio Regge.